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Mercoledì, 13 Maggio 2009 00:00

Mostra di Giovanni Papi

Scritto da  Daniele Antonini
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Mostra Giovanni Papi(Ariccia - Appuntamenti) - La Personale di Giovanni Papi "Riverberi" aperta al pubblico dal 15 al 27 maggio, nei locali della celebre Locanda Martorelli, vuole presentare uno spaccato significativo della sua recente produzione artistica legata a memorie mediterranee ed esperienze orientali, presentando come tema un "proliferare di paesaggi nei quali si intreccia, sulla soglia del visibile, una compenetrazione fra Arte e Natura".



L'esposizione artistica si tiene nella nota Locanda ariccina nei Castelli Romani, crocevia di fondamentali esperienze del "Gran Tour d'Italie" e sede di soggiorni, nel Settecento e nell'Ottocento, di numerosi e famosi artisti e letterati, tra cui: Taddeo Kuntze, Turner, Costa, D'Azeglio e altri ancora..
 
La rivalorizzazione dell'artista e la apertura a nuove iniziative culturali si lega anche alla programmazione di Palazzo Chigi in Ariccia, sede del Museo del Barocco Romano e luogo d'eccellenza dei Castelli di portata nazionale e internazionale. L'evento è Patrocinato dal comune di Ariccia, dell'Assessorato alle Politiche Culturali, dell'Archeoclub d'Italia Aricino-Nemorense e del Palazzo Chigi in Ariccia. La mostra sarà presentata dal professore Carlo Fabrizio Carli, proponendo un'elevata qualità formale e di fascinosi contenuti, e si annuncia di estremo interesse anche per una riflessione sul ruolo e il significato dell'arte contemporanea nel territorio.

Artista e storico dai mille interessi, Papi riesce a coniugare, tramite una poetica matura sempre alla ricerca di nuove emozioni e sensazioni, formulazioni estetiche di una sorta di mondo immaginari all'attenzione per le radici e le Memorie dell'uomo stesso. In questa mostra presenterà una selezione di lavori recenti che rimandano a una visione di luoghi e paesaggi non riconoscibili, astratto-figurativi, che sembrano però riaffiorare dalle superfici della nostra memoria e che a ben guardare sono riflessi di uno stato d'animo immerso in una idea di bellezza mitica e quindi apparentemente rassicurante e riconoscibile.

Carli scrive del Papi: «Questi dipinti improntati da un andamento sinuoso metamorfico su un versante espressionistico, incandescente, tutto dionisiaco, improntati a violenti contrasti di colore, essi interpretano stimoli e suggestioni declinati in direzione informale e costituiscono il contesto della ricerca in direzione del segno e del gesto, il cui innesto vitale affonda nella tradizione del moderno propria dell'arte italiana della seconda metà del XX secolo. Il ciclo di tele "Riverberi" sottolinea già nel titolo l'importanza della luce, del riflesso, del barbaglio e dell'abbaglio luminosi. Anche qui, in una sorta di riscontro dialettico, la definizione di profili geometrizzati si associa, vera e propria coincidentia oppositorum, a zone di pittura di andamento (in quanto fortemente dinamicizzato) orfico, epifanico, talvolta perfino concitato quanto marcato da pulsioni emozionali».
 
Daniele Antonini
Letto 1901 volte Ultima modifica il Lunedì, 07 Marzo 2011 10:27

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