I due artisti, Guglielmo e Daniele, sono entrambi tuscolani, originari di Frascati, diversi nelle loro tecniche espressive e nell’età, si cimentano con le personali visioni paesaggistiche, naturali, urbane e architettoniche, alla ricerca della sempre perfezione ultima dell’occhio umano nelle sue molteplici visioni fondendo due arti in apparenza lontane che si fondono nei paesaggi rappresentati.
Impasti di Luce - I due artisti
Pittore per passione e autodidatta, Corazza nasce nel 1939. Ha partecipato a numerose mostre, personali e collettive. "La pittura è per lui passione viva e bruciante, ritmata sempre da tocchi veloci eppur precisi. Benché impegnato anche in altri numerosi incarichi riesce ad illuminare i suoi estimatori con plurime e rutilanti sorprese pittoriche mai scevre da quella che dicasi vita ed esistenza nella sua quotidianità", dicono di lui i critici d'arte.
Classe 1985 quella di Daniele Marcheggiani, perito agrario, montatore video e fotografo per ereditarietà e per il sangue che gli scorre nelle vene. Dopo aver osservato suo padre, per tutta la vita, “fotografare” e “fare fotografie”, pochi anni fa la stessa passione nasce in lui e “tenta”, così ed appieno, di fare vedere agli altri il proprio punto di vista sul mondo. Cercando, sempre, nuovi modi e tecniche di osservazione.
"Se nelle opere di Guglielmo Corazza l’istante dello sguardo diviene permanenza e memoria dissolvendosi in materia calda e amata, negli scatti di Daniele Marcheggiani l’immagine si cristallizza nel dettaglio scientifico di un clic in cui la magica geometria della natura è svelata dalla luce", si legge nella sinossi della loro esposiioni Impasti di luce. Nella mostra si potranno osservare paesaggi uguali eppur differenti, sino al punto di far collimare le geometrie ambientali della natura e quelle artificiali create dalla mano ingegnosa dell’uomo.