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Venerdì, 16 Ottobre 2009 00:00

Emissario Lago di Nemi

Scritto da  Roberta
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L'emissario del lago di Nemi fa certamente parte di quelle opere più sconosciute ed allo stesso tempo più grandiose, che noi oggi riusciamo ad ammirare ed apprezzare. Gli studiosi affermano, non con certezza, che la sua realizzazione fu opera degli Aricini (abitanti di Ariccia) quando Roma era solo un agglomerato di case rurali...

...Gli studi fatti accertano che in tempi lontani, le acque del Lago alimentate dalle piogge e da alcune sorgenti d'acqua naturali arrivavano a sommergere alcune parti del terreno chiamato  “il giardino” dove si trovano le rovine del tempio di Diana. Quando il popolo degli Ariccini decise di costruire il tempio a ridosso delle rive del lago, furono costretti a bonificare la zona, in quanto estremamente paludosa, così fu necessario costruire l'emissario, sfruttandolo così anche per l'irrigazione della sottostante Vallericcia. Si costruirono così due squadre che lavoravano in contrapposizione, una partiva dal lago l'altra dalla valle, si diede così inizio all'opera, tuttavia risulta impressionante la precisione che portò queste due squadre ad incontrarsi. All'interno dell'Emissario sono ancora visibili i segni di “dolabella”, strumento a mano usato per l'escavazione. Per capire l'importanza di quest'opera  basta pensare che si sviluppa per ben 1653 metri, una volta uscita dal condotto l'acqua veniva incanalata in un fosso all'aperto lungo 1200 metri per poi di nuovo interrarsi in un cunicolo detto aricino, lungo 610 per poi sfociare nei pressi di Ardea.

Nel periodo medioevale l'emissario, purtroppo, fu oggetto di frane e allagamenti causati da eventi alluvionali. Ma  tra  il 1927-28  estenuanti lavori, in occasione del suo riutilizzo per lo svuotamento del Lago al fine di recuperare le navi romane, hanno reso di nuovo l'emissario praticabile tant'è che tutt'oggi si può percorrere da un capo all'altro, l'unico problema è che il cunicolo è largo più o meno 70 cm ed sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, c'è da dire che entrare nel tunnel è un esperienza affascinante. Per le escursione basta rivolgersi all'Ente Parco Castelli Romani

Letto 3908 volte Ultima modifica il Mercoledì, 12 Novembre 2014 11:47

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