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Super 8

Un film di J. J. Abrams
Con Kyle Chandeler, Elle Flanning, Joel Courtney, Gabriel Basso, Noah Emmerich
Genere Fantascienza
durata 112 min
USA 2011

E' l'estate del 1979 quando alcuni ragazzini di una piccola cittadina dell'Ohio decidono di girare un piccolo e rudimentale cortometraggio in super 8.

Per girare la scena finale si recano alla stazione ferroviaria e mentre stanno girando con la loro telecamera sul binario poco distante avviene un terribile incidente: un treno dell'esercito deraglia e dai rottami esce “qualcosa” che scappa. 

Il disastro sembra essere di grandezza superiore rispetto a quello che tutta la cittadina sospettava, tanto che nelle strade del paese si riversano camionette e agenti dell'esercito, creando scompiglio e preoccupazione.

Ma l'incidente ai giovani ragazzi presenti sul luogo del disastro ha un'altra testimone, scomoda ed ingombrante: la telecamera che, rimasta accesa durante la baraonda , ha registrato tutto l'evento. In seguito a eventi inaspettati come la scomparsa di persone e cani e il furto di oggetti tecnologici dalle abitazioni i ragazzi inizieranno ad indagare su quello che sta succedendo in città.

Super 8 è un film che ricalca le atmosfere e i modelli degli entusiasmanti film degli anni 80 che avevano come protagonisti preadolescenti di provincia, ci ricorda, infatti “E.T”, “Stand by me”, “I Goonies” con l'aggiunta di fantascienza ed azione che ci riporta alla memoria un film classico come “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, i riferimenti e soprattutto gli omaggi al quel genere nato dalle telecamere di Spielberg sono tanti e piacevoli, d'altronde la produzione  firmata proprio da Spielberg non poteva non lasciare una massiccia impronta


Storia e sceneggiatura sono forti ed avvincenti soprattutto nella prima parte del film, dove il regista Abrams ci fa entrare subito in sintonia con il giovane protagonista Joe e la sua sfortunata vita di bambino, grazie anche al riferimento autobiografico dei ragazzini che annoiati decidono di girare un film con la telecamera Super 8. 

E' perfettamente riuscita anche la sceneggiatura gestita tra rimandi e omaggi al passato senza rinunciare alla propria genialità che rende il film molto di più di una mostra di citazioni altrui.


A funzionare meno è la seconda parte del film, perde infatti parte del ritmo e della vivacità che caratterizzava la prima.
L'elemento che stupisce di più di più del connubio tra due grandi registi che qui si rincorrono e si allontanano con omaggi e contributi propri è la visione che hanno del cielo, l'immagine che hanno degli altri esseri che popolano l'universo.

Se l'extraterrestre di Spielberg è buffo e dolce allo stesso tempo in E.T. e l'approccio al mondo alieno è poetico e suggestivo come quello di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, gli alieni di Abrams sono lo specchio delle barbarie umane, dei vizi e del brutto dell'uomo, ma forse è proprio questa differenza di visioni che rende il film così interessante versatile.

- Eleonora Curatola -