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Finalmente la felicità

Un film di Leonardo Pieraccioni
Con Leonardo Pieraccioni, Adriana Romero, Rocco Papaleo, Andrea Buscemi, Thyago Alves
Genere: Commedia
Durata 93 min
Italia 2011

Leonardo Pieraccioni, come ogni due anni approda nelle sale cinematografiche con una nuova commedia natalizia; periodicità e trama sempre simile a se stessa lo avvicinano pericolosamente ai visti e rivisti cinepanattoni che spuntano puntuali come le cambiali ogni anno.

Il comico toscano si salva in extremis anche quest'anno dalla visione stanca di pellicole sempre uguali grazie ad una comicità più sana, fatta di gag e battute non volgari, non eccessivamente scontate e non ripetute ad oltranza, che caratterizzano i classici cinepanettoni.

Sul solito stampo dello sfortunato e goffo protagonista ammaliato dalla bella di turno che gli sconvolge la vita ma che lui miracolosamente riuscirà a conquistare grazie alla sua semplicità, genuinità e galanteria per la gloria dell'happy end si svolge il nuovo film Finalmente la felicità.

Nella nuova pellicola il principe azzurro di turno è Benedetto, un professore del conservatorio di Lucca che sogna di poter aprire una propria scuola di musica a misura di ragazzo che sia per lui una sorta di riscatto al torto subito anni fa da un collega: il furto della sinfonia “Felicità” e la possibilità di diventare maestro d'orchestra.

Durante una riunione di condominio suonano alla porta di Benedetto le belle Postine del programma di Maria De Filippi “C'è posta per te”.

Durante la trasmissione a cui è stato invitato per Benedetto si apre la porta della felicità, dall'altra parte della scenografica busta c'è infatti Luna, una bellissima modella brasiliana che rivela all'attonito Pieraccione di essere sua sorella adottiva, adottata da bambina dalla mamma, da poco scomparsa.

Nulla di più bello poteva cadere tra  le braccia di Benedetto che decide di seguire la sorellina fino in Sardegna per accompagnarla durante un servizio fotografico in cui deve dividere l'obiettivo con l'ex fidanzato, bellissimo ma fedigrafo. Ed è qui che lo svolgimento dell'intero film si incanala sul binario della banalità, tutto quello che avviene è aspettato e scontato, nessun salvifico colpo di scena e nulla di inaspettato.

Verrebbe da esclamare: “sempre la stessa musica” e da aggiungere che in questa pellicola le stonature sono più d'una. Sono stati relegati a piccole comparsate e cammei personaggi come Ceccherini e Battista che avrebbero dato un tono in più alla commedia e si è puntato tutto solamente sul protagonista e su Papaleo che al contrario delle sue performance classiche non suscita l'ilarità che potrebbe.

Lo stesso Pieraccioni sembra altamente sotto tono, infiacchito, forse più appesantito che ispirato dalla nuova paternità che lui ha definito fonte di ispirazione tanto da aver voluto fortemente ritagliare un piccolo cammeo proprio per la piccola figlia.

Nelle scene, e nella trama del film è dunque rimasto ormai poco del frizzante e originale comico toscano che aveva colpito il pubblico italiano a suon di fuochi d'artificio, con Laureati  ed il Cliclone.

Pieraccioni ha il grande pregio di riuscire ancora a girare un intero film senza cadere nella volgarità tipica dei cinepanettoni, ma deve stare attento a non diventare pellicola dopo pellicola la copia di se stesso perchè sembra già essere sulla buona strada.

-Eleonora Curatola -