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Pane Genzano

Pane Genzano

Pane GenzanoL'antica tradizione di Genzano sopravvive anche nella produzione dell'alimento più importante nella storia dell'uomo: il Pane. L'arte dell'antica panificazione vanta a Genzano una lunga tradizione contadina, come del resto tutti i prodotti da forno in Italia. Fino agli anni '50 erano le donne che preparavano le pagnotte a casa e le portavano nei forni a “socce”, forni pubblici dove tutti andavano a cuocere il pane, e lasciavano un segno particolare per distinguerlo. Oggi il pane di Genzano è il primo a vantare il marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) in Europa. Il pane di Genzano è prodotto con farina di grano tenero, lievito naturale e sale; ma il segreto che lo fa diventare così squisito è soprattutto la qualità degli ingredienti base utilizzati, in particolar modo i cereali e l'acqua, e a detta degli abitanti, all'aria...
 



...cittadina che lo produce da oltre 300 anni. Altra tappa fondamentale che  permette l'ottima riuscita del pane di Genzano è la lavorazione e preparazione. L'impasto, infatti, viene fatto lievitare per circa un'ora, successivamente il pane di Genzano viene trasformato in filoni o pagnotte, poi messo a riposare in casse di legno con teli di canapa e spolverato con cruschello o tritello. Dopo questo il pane di Genzano viene posto in ambienti caldi dove subirà un'ulteriore crescita, successivamente verrà cotto al forno alla temperatura di 300 – 320°. Il momento in cui viene sfornato il pane di Genzano, è molto importante perché un minuto in più o in meno potrebbe togliere al pane quel sapore che tutti conoscono. Croccante fuori e molto leggero dentro, il pane di Genzano, ha un sapore molto sipido ed un odore che ricorda quello dei granai. La crosta dal colore marrone scuro è alta 3 millimetri ed è un elemento importante perché protegge la mollica e la mantiene soffice e spugnosa a lungo. Andare ad assaporare il pane di Genzano dalla mollica bianca e spugnosa è come andare alla riscoperta di un sapore semplice  ed antico che ha subliminato il palato di nobili, Papi e contadini nel corso dei moltissimi anni di produzione, diventando un prodotto singolare e riconosciuto per la sua bontà in tutta la nazione.
 
 
 
Roberta Ercolani