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Giovedì, 17 Settembre 2009 00:00

Parapendio ai Castelli Romani

Scritto da  alessandro ceccarelli
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ParapendioFanno alzare occhi e naso a tutti nel tentativo di vederli, ammirarli ed immaginare quale ebbrezza stiano provando mentre planano sulle nostre teste. Sono i “volanti” dell' Associazione sportiva Parapendio.it! La “Tribù” come amano farsi chiamare, scorrazza nel cielo dei castelli dal 1994. «Ognuno di noi ha un soprannome, ci chiamiamo sempre per nick mai per nome.

I non brevettati li chiamiamo “Polli” - ci racconta in “Signor Maestro” Maurizio Savino, istruttore e fondatore dell'associazione -. La scelta del soprannome che noi adoperiamo in modo affettivo ha in realtà radici storiche. Prima di essere riconosciuto come sport e quindi legalizzato il parapendio era vietato. Così i fuorilegge che lo praticavano usavano degli pseudonimi per comunicare con i ricetrasmettitori senza farsi riconoscere e “beccare”, i primi ad usare questo stratagemma furono i deltaplanisti». Il parapendio arriva inizialmente in Italia nelle ragioni del nord intorno al 1986, poi prende piede in tutto il Bel Paese. «Io volo dall'86, all'inizio con l'associazione nel '94 non avevamo neanche una sede e ci arrangiavamo in “ alloggi di fortuna”. Da allora ci sono stati più di mille allievi e siamo presenti a Roma e a Grottaferrata – prosegue Maurizio -: qui ai Castelli di posti ce e sono ma andiamo a volare anche a Frosinone e in Abruzzo.


Per volare si può salire su Monte Salomone Montecompatri, al Tuscolo, ma lì la convivenza con gli aeromodellisti è pericolosa, si può volare anche a Genzano dalla zona sopra Vallericcia e a Monte Fiore che sta a Rocca Priora. A Nemi invece non si può a causa del vento, mentre a Castelgandolfo è vietato perché è zona aerea controllata da Ciampino. Il parapendio è il meno costoso tra gli sport aeronautici: un'attrezzatura completa si aggira sui 3.500e no ha poi spese aggiuntive, come ad esempio il carburante, in quanto è un mezzo veleggiatore che sfrutta l'aria che sale per prolungare il volo:ciò permette di salire più in alto rispetto al decollo. Diventare “Polli” è facile, basta il sole, un buon vento, una vela a persona, anche se all'inizio è un po' stancante. Non è rischiosissimo, però è sempre meglio evitare di volare soli – avverte Maurizio -: gli unici rischi dipendono dalle condizioni metereologiche, ma il fatto di partire a vela già aperta dà già un buon margine di sicurezza. A differenza della strada, in aria dipende solo da se stessi. Il parapendio permette di volare senza rumore e senza inquinare, e poi dà emozioni fortissime ed intense. Va provato!» C'è chi alza la testa per vedere chi c'è in cielo e chi dal cielo guarda in giù per vedere com'è piccolo il mondo!


- Alessandro Ceccarelli -

Letto 6401 volte Ultima modifica il Giovedì, 11 Ottobre 2012 10:57

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